Traforo del Sempione. Fot. Calzolari & Ferrario. Riproduzione interdetta (Raccolta di 100 lastre fotografiche stereoscopiche. Verascope Richard). MIlano, Calzolari & Ferrario, 1906
Raccolta di 100 lastre stereoscopiche numerate, cm 10,5 x 4,5, contenute in 3 apposite eleganti scatole in legno (cm 12,5 x 9,5 x 5,5 e 17,5 x 12 x 5,5) così suddivise: 1/26; 26/50; 51/100. Si unisce un visore stereoscopico ‘Verascope Richard’ in legno e metallo cromato con ottiche regolabili (cm 11 x 17,5 x 7). Le prime due serie presentano l’elenco delle immagini con didascalie su cartoncino a stampa mentre la sequenza 51/100 non contiene alcuna descrizione. La successione delle prime 50 lastre inizia con l’immagine della perforatrice Brandt in officina, oltre a illustrare le zone circostanti il cantiere: (Cantieri esterni del traforo a Iselle; Ospedale dell’impresa Nante e Balmalonesca; Stazione d’Iselle; Stazione di Domodossola; Panorama di Domodossola; Linea d’accesso Ponte S. Giovanni; La gola di Crevola; Panorama di Varzo; Strada nazionale Iselle; Cantiere a Iselle; Locomotive a Iselle).
Presenta almeno 32 fotografie degli scavi in galleria, offrendo uno spaccato unico delle modalità di scavo e delle condizioni di lavoro durante la realizzazione di questa che rappresentò per molti anni il più lungo traforo mai realizzato. Tra queste: Trasporto a cavalli nel cunicolo dell’avanzata; Scavo arco rovescio; Attacco di un fornello; Sorgente fredda, Tunnel II a mt 4460; Deformazione dei quadri metallici; Ultima perforazione. 24 febbraio 1905; Perforatrice all’avanzata; Fuoco alle miccie; Scavo in calotta; Costruzione centine in ferro; Spruzzo d’acqua per refrigerazione dell’aria; Rottura delle armature del cunicolo ecc. La successione 51/100, numerata, ma priva di didascalie illustrative, presenta una trentina di immagini sotterranee mentre le restanti 20 sono dedicate ai cantieri esterni e a panorami delle aree circostanti.
Questa raccolta rappresenta sicuramente la più ricca documentazione fotografica dedicata alla realizzazione di quest’opera ciclopica nella quale convivono insieme l’intento della committenza, la Brant, Brandau & C., di celebrare lo sforzo tecnico e ingegneristico rappresentato dai macchinari e dalle infrastrutture (vedi la perforatrice Brandt, le pompe, gli edifici per gli addetti ecc.) ma, al contempo, il racconto del disumano lavoro svolto dai minatori, qui continuamente rappresentati, con crudezza e realismo, in immagini da cui traspare tutta la fatica e la miseria di questo esercito di diseredati sempre in bilico tra vita, morte e infermità. I lavori, pur documentati da altre raccolte fotografiche come quella realizzata da Antonio Scheidler, responsabile del cantiere e pubblicata su ‘L’esposizione illustrata’, vedono in questa serie realizzata da Calzolari & Ferrario i crismi dell’ufficialità, testimoniata da un’ampia possibilità di azione nella realizzazione degli scatti durante tutto lo svolgimento dei lavori e dal fatto che moltissime di queste immagini furono utilizzate per illustrare pubblicazioni come l’Album, omaggio all’ingegner Brandau edito dalla stessa ditta appaltatrice e anche molte cartoline pubblicate da diversi editori come Grisoni di Stresa, G. Ruggeri di Briga e dagli stessi Calzolari & Ferrario.
La raccolta delle 100 immagini stereoscopiche venne inoltre presentata in occasione dell’Esposizione del 1906 ‘in una sala attigua al padiglione cinematografico del Sempione, su iniziativa dell’impresa di costruzioni Brandt, Brandau e C., la ditta Calzolari & Ferrario presenterà il medesimo tema attraverso fotografie verascopiche le quali viste con apposito apparecchio stereoscopico danno la perfetta illusione del vero…’. Evidentemente questa raccolta, presentata come ‘spettacolo’ durante l’Esposizione di Milano, dovette essere pubblicata in un numero ridotto di esemplari, per un utilizzo privato attraverso l’utilizzo di un visore Verascope Richard, come quello qui allegato, mentre è probabile che la visione ‘pubblica’ fosse presentata attraverso uno o più analoghi visori di grandi dimensioni. Marescotti-Ximenes, Milano e l’Esposizione Internazionale del Sempione 1906, p. 132. Magistrelli, L’esposizione internazionale del Sempione del 1906: fotografia, pubblicistica illustrata e propaganda della modernità. In: “Rivista di studi di fotografia”, N. 2/2015, pp. 39-42.